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Perché la Mimosa è il simbolo dell’8 marzo?

L’8 marzo è il giorno in cui si festeggia la Giornata della donna. Sulla scelta di questa data circolano diverse “fake news” ormai davvero datate ma che continuano a mostrare il loro fittizio potere emotivo. Parrebbe che, nel lontano 8 marzo 1908, ben 129 lavoratrici dell’industria tessile di nome “Cotton” di New York City furono uccise in un incendio appiccato dallo stesso proprietario mentre le operaie stavano protestando contro le pessime condizioni di lavoro imposte dalla fabbrica. Non è mai esistita una fabbrica a NY dal nome Cotton.

Un vero incendio si svolse purtroppo qualche anno dopo, sempre a marzo. Il giorno tragico fu il 25 e siamo nel 1911, la fabbrica, questa volta reale, si chiamava “Triangle” e il rogo causò la morte di 123 donne e 23 uomini. La commemorazione di questa storia, tragica e reale, però non sancì la nascita della festa della donna e l’8 marzo.

Già il 3 maggio 1908 a New York venne allestita una conferenza “Woman’s Day”, un evento antesignano alla “festa della donna” così come la conosciamo. Solo un anno più tardi, il 23 febbraio, si decise di commemorare il convegno decretandone una festa. Nel 1910, in seguito alla Conferenza delle donne Socialiste di Copenhagen, la festa divenne, per così dire, “internazionale” ma i singoli paesi non si erano ancora “messi d’accordo” sulla data ufficiale. Solo nel 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite istituì ufficialmente, con la risoluzione 32/142, “United Nations Day for Women” ovvero la  “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”.

Perché fu scelta proprio la mimosa?

La scelta fu effettuata dalle donne italiane che decisero che la mimosa fosse la pianta ideale per rappresentarle.
Fu infatti scelta nel 1946 dall’U.D.I. (Unione Italiana Donne) che era alla ricerca di un fiore per celebrare la prima festa della donna al termine del conflitto mondiale. Ma la mimosa ricopriva un ruolo nella vita quotidiana anche prima che venisse decretata come fiore simbolo delle donne. Gli indiani d’America, infatti, regalavano un piccolo mazzo di mimose quando decidevano di dichiarare guerra o amore. Le ragazze britanniche erano solite appuntare un rametto mimosa sulle loro giacche per accentuare la loro femminilità. Invece, gli aborigeni australiani ne avevano scoperto delle proprietà curative e le utilizzavano per preparare decotti per curare alcuni disturbi.

I motivi che spinsero le donne italiane a scegliere questo fiore per le loro feste sono meno storici, ma più pratici. Le mimose sono fiori poco costosi che crescono spontaneamente. È così facile trovare dei piccoli rametti che possono appuntati a giacche o camicie. Inoltre i rami della mimosa fioriscono a fine inverno e il giallo intenso stempera fortemente i colori spenti dell’inverno, anticipando così la tipica allegria primaverile. L’unico aspetto negativo è che, purtroppo, le mimose tagliate non durano a lungo. Tuttavia, si può prolungare la loro durata utilizzando due gocce di limone nell’acqua in cui sono immerse, esponendole alla luce.

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