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L’importanza dei Gatti nell’Antica Roma

Nel cuore dell’antico Impero Romano, un nuovo e affascinante abitante fece la sua comparsa nel I secolo dC, portato dall’Africa: il gatto. Questo felino non tardò a conquistare il cuore degli abitanti di Roma e Pompei, divenendo un membro indispensabile delle famiglie più ricche e non solo.

All’inizio, i gatti erano prerogativa delle élite. Nobili e imperatori li tengono nelle loro dimore come animali da compagnia e abili cacciatori di topi. Era frequente vedere gatti nelle case dei potenti, che spesso viaggiavano con questi felini per proteggere le custodie dei soldati da ratti e topi. Tuttavia, il fascino del gatto non si limita ai ranghi più alti della società. Ben presto, il felino divenne una moda che si diffuse tra tutte le classi sociali, dai cittadini comuni ai legionari in marcia

Compagni di Guerra e di Vita

I gatti non erano solo presenti nelle case, ma anche tra le file degli eserciti romani. Questi animali erano preziosi nei campi militari, dove contribuivano a tenere sotto controllo la popolazione di topi, proteggendo così le riserve alimentari. Inoltre, per i soldati, i gatti divennero compagni di viaggio e di battaglia, offrendo conforto e alleviando la solitudine delle lunghe campagne militari

Non era raro che i legionari portassero con sé un piccolo gattino nelle loro sacche, trovando in esso una presenza rassicurante. Tuttavia, non tutti i gatti completarono il viaggio: molti furono abbandonati lungo il cammino, contribuendo involontariamente alla diffusione della specie in tutto l’Impero.

Simbolo di Vittoria e Protezione

Il gatto nell’Impero Romano non era solo un semplice animale domestico, ma veniva quasi venerato. Considerato un simbolo di vittoria, appariva come effigie sugli scudi di numerose legioni romane. La sua presenza nei miti e nelle leggende dell’epoca contribuiva a creare un’aura di sacralità intorno a questo felino. Il gatto era visto come un guardiano, un protettore e un simbolo di buona fortuna.

I Gatti di Oggi: Eredi di una Nobile Trad

Oggi, il gatto gode di una protezione speciale e continua a essere una presenza familiare nelle strade e nei monumenti di Roma. Conosciuti come gatti romani o comuni, questi animali vantano un manto che può variare dal monocromatico al multicolore, riflettendo una ricca varietà genetica

La storia dei gatti nell’antica Roma è dunque un affascinante viaggio attraverso secoli di convivenza tra uomini e felini. Da cacciatori di topi a simboli sacri, questi animali hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura romana, che ancora oggi possiamo apprezzare passeggiando per le vie della Città Eterna. I gatti non solo hanno contribuito a proteggere le riserve alimentari e a fornire compagnia, ma hanno anche arricchito il patrimonio culturale di una delle civiltà più influenti della storia.

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