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Fullmetal Alchemist: Trasmutazione Umana

In Fullmetal Alchemist riportare in vita qualcuno (il tipo di “trasmutazione umana” più classico, benché il concetto si estenda anche alle operazioni avanzate su corpi e sulle anime umane) è una trasmutazione assolutamente impossibile e assolutamente vietata.

Il principio dello scambio equivalente

È possibile creare un corpo (ma anche il solo ottenere un corpo umano corretto sotto tutti gli aspetti è praticamente impossibile senza una pietra filosofale), a partire dagli elementi costituenti, ma nessuno è mai riuscito ad ancorare l’anima al suddetto corpo: inoltre il principio dello scambio equivalente non funziona con la vita delle persone, in quanto nessuna vita è mai perfettamente equivalente a un’altra.

Se, nonostante tutto, un alchimista intende tentare, perderà parte o totalità del suo corpo; nell’anime del 2003, l’energia così ottenuta darà vita al risultato della trasmutazione, un Homunculus. Questa creatura inizialmente non ha aspetto umano, solo col passare del tempo (si può accelerare lo sviluppo nutrendolo con le Pietre Rosse) matura e assume l’aspetto di colui che doveva essere resuscitato. Nel manga e nell’anime del 2009, invece, il risultato della trasmutazione non crea un homunculus, ma soltanto un corpo malformato che non ha nulla a che fare con la persona che doveva essere resuscitata.

Nell’Alchimia Antica

Nell’alchimia antica, riportare in vita un uomo era considerato un obiettivo molto ambizioso e spesso associato alla ricerca della pietra filosofale, una sostanza mitica che si credeva potesse conferire l’immortalità e la trasmutazione dei metalli. Tuttavia, è importante sottolineare che l’alchimia non era una scienza precisa, ma un misto di filosofia, misticismo e pratiche empiriche. Pertanto, i dettagli specifici su come riportare in vita un uomo possono variare a seconda delle diverse filosofie alchemiche. In generale, l’alchimia antica credeva nella trasformazione dell’essenza spirituale e fisica di una persona. Per riportare in vita un uomo, l’alchimista avrebbe dovuto ricostituire l’anima e il corpo. Spesso, la ricerca dell’elisir di lunga vita e della pietra filosofale rappresentava il percorso dell’alchimista per raggiungere questo obiettivo. Si credeva che l’elisir di lunga vita potesse conferire l’immortalità, mentre la pietra filosofale poteva essere utilizzata per trasformare il corpo e l’anima, portando alla rigenerazione e alla risurrezione.L’alchimia antica coinvolgeva anche l’uso di laboratori alchemici, procedure di distillazione, sublimazione, fermentazione e altre tecniche per manipolare sostanze chimiche. Gli alchimisti cercavano di trasformare metalli comuni in metalli preziosi come l’oro, credendo che ciò potesse simboleggiare la trasformazione dell’anima e la conquista della morte.Tuttavia, è importante notare che in nessun documento alchemico antico è descritta una procedura specifica per riportare in vita un uomo. L’obiettivo di vita eterna e risurrezione era spesso considerato come un’idea simbolica e allegorica, piuttosto che come una pratica letterale.

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