Cosa vuol dire “Il gioco non vale la candela”?

Allora, cari appassionati di gaming moderno dovete sapere che il proverbio, “il gioco non vale la candela“, ha origini antichissime e viene tirato fuori quando si vuole sottolineare che una certa azione o impresa non vale la pena di essere fatta. Insomma, è come dire che è meglio lasciar perdere e evitare inutili sprechi di energia, tempo o risorse.

Ma sapete da dove viene questa espressione buffa?

Ebbene, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, fino al Medioevo, quando i giocatori d’azzardo utilizzavano le candele per illuminare i tavoli da gioco.  Ora, immaginatevi che a volte la posta in gioco fosse così ridotta, o il premio così misero, che sarebbe risultato più conveniente spegnere la candela e risparmiare energie.

La verità è che l’origine di questa frase è legata al contesto religioso, dove la candela assumeva significati diversi. In realtà, l’espressione originale era “il santo non vale la candela“. Questo vuol dire che quel santo specifico non faceva miracoli e quindi non meritava proprio l’accensione di un bel cero votivo per dimostrargli devozione. Un disastro, proprio come quelli che facciamo quando perdiamo tempo in cose inutili!

Ma sapete da dove viene nel dettaglio questa espressione?

Dall’influenza del francese, che ci hanno lasciato “le saint (le jeu) ne vaut pas la chandelle”. E’ lo stesso concetto di base, cioè che l’azione o l’attività in corso non vale né l’investimento né lo sforzo necessario per portarla a termine. Immaginatevi una candela che brucia risorse preziose come cera e olio, proprio come chi sperpera tempo ed energie in qualcosa che non porterà alcun beneficio tangibile.

Oggi, questa espressione viene usata in vari contesti per dire che qualcosa non vale la pena o ha poco valore, rispetto a quanto ci impegniamo per ottenerla. Si può applicare a situazioni quotidiane, come un progetto che richiede uno sforzo enorme senza risultati concreti, o a un investimento che non ci fa guadagnare un soldo. Insomma, quando il gioco è proprio una pacchia, no?

Ma non finisce qui, cari. Questo proverbio si può tranquillamente spostare anche su questioni più importanti come le relazioni umane o gli obiettivi personali. Se dedicamo tempo e risorse a un’amicizia o una relazione che ci offre poca gioia o felicità, possiamo dire tranquillamente che “il gioco non vale la candela”. E lo stesso vale per le nostre passioni, amici. Dobbiamo capire se lo sforzo richiesto per raggiungerle è troppo alto rispetto ai risultati che possiamo ottenere. Non buttare via le tue energie, amico mio!

Insomma, l’importanza di questa espressione sta nel farci riflettere su quanto sia conveniente o vantaggioso ciò che facciamo. Ci spinge a valutare attentamente i costi e i benefici, ed essere realistici nel decidere se vale la pena investire tempo, energia e risorse per ottenere ciò che desideriamo. Insomma, è un modo simpatico di farci capire che quando si gioca, meglio farlo con le carte giuste!

E quindi, ricordate sempre che “il gioco non vale la candela” e non buttate via energie preziose in cose che non ne valgono la pena. Abbiamo solo una vita, quindi scegliamo saggiamente come spenderla. E se qualcuno vi dice il contrario, potete rispondere con un bel sorriso e dire: “Ma per chi m’hai preso!? Se questa storia non vale la candela, allora preferisco starsene comodo sul divano con un po’ di popcorn e una buona compagnia!”

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