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Camille Monfort: la Vampira dell’Amazzonia

La misteriosa e affascinante storia di Camille Monfort, una cantante lirica francese che viveva in Brasile alla fine del XIX secolo, durante un periodo di grande prosperità economica, è degna di attenzione. Conosciuta come “la vampira dell’Amazzonia“, Camille era celebre non solo per la sua straordinaria voce, ma anche per la sua bellezza e il suo stile di vita eccentrico e trasgressivo.

Tutto ebbe inizio nel 1896, nella città di Belém, la prima colonia europea dell’Amazzonia. Durante quel periodo, il commercio del caucciù portò improvvisa ricchezza ai contadini di Belém, che costruirono sontuose dimore importando materiali dall’Europa, come marmo, stucchi e vetri. Il Theatro da Paz divenne il fulcro della vita culturale amazzonica, ospitando esibizioni di artisti europei. Tra di loro, si distingueva una cantante lirica francese di nome Camille Marie Monfort, la cui straordinaria bellezza suscitò desideri ardenti tra gli uomini ricchi della regione. Non a caso, Camille scelse come amante Francisco Bolonha, un ricco commerciante di gomma che le permetteva addirittura di fare il bagno in vasche riempite di champagne.

La vita trasgressiva di Camille Monfort, con i suoi comportamenti al di fuori delle convenzioni sociali dell’epoca, suscitò molte critiche. Si raccontava che danzasse semi-nuda per le strade di Belém, rinfrescandosi sotto la pioggia del pomeriggio. I suoi giri notturni alimentavano ulteriormente le voci sul suo conto. Si diceva che, avvolta in lunghi abiti neri fluenti, Camille camminasse alla luce della luna lungo le rive del fiume Guajará in direzione dell’Igarapé das Almas. C’era chi sosteneva che avesse contratto il morbo del vampirismo a Londra e che lo avesse poi portato in Amazzonia, dove desiderava disperatamente bere il sangue umano. Alcuni testimoni affermavano di averla vista ipnotizzare giovani donne durante i suoi concerti, per poi succhiarne il sangue nel suo camerino.

Secondo la leggenda, Camille Monfort possedeva anche il dono di comunicare con i morti, materializzando i loro spiriti in dense foschie ectoplasmatiche emanate dal suo corpo durante le sedute medianiche. Queste sedute si tenevano nei ricchi palazzi di Belém, dove il spiritismo trovava ampio consenso.

Verso la fine del 1896, una terribile epidemia di colera colpì Belém e, come molte altre vittime, Camille Monfort venne sepolta nel Cimitero della Soledade. Tuttavia, anche la sua morte è avvolta nel mistero. Alcuni sostengono che la sua tomba sia vuota e che il suo seppellimento sia stato solo un pretesto per coprire il suo caso di vampirismo: credono infatti che sia ancora viva in Europa, dove avrebbe oggi 154 anni.

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